aderisce alla FEDERAZIONE DELLA SINISTRA
08/11/12
Miorandi, i servizi pubblici e il tessuto produttivo del territorio roveretano
Perché mai i cittadini dovrebbero pagare debiti che non hanno prodotto loro? Se Miorandi intende garantire la continuità delle prestazioni pubbliche non ci sono altre soluzioni che il rifiuto del pagamento dei debiti contratti con le banche e la reinternalizzazione dei servizi pubblici dati in gestione ai privati assumendo le lavoratrici ed i lavoratori.
Miorandi auspica che i risparmi di spesa possano essere reinvestiti nel settore privato ma è giusto ricordargli che ha gioito per il polo della meccatronica ma questo non sta portando alcun beneficio di rilievo e anzi, dopo i milioni di euro investiti dall'ente pubblico nel polo e nell'acquisto di capannoni, i padroni di Confindustria ne chiedono il controllo e mettono la manodopera in cassa integrazione o in mobilità per garantirsi profitti e socializzare i costi aziendali.
Chi ha lucrato finora sui servizi pubblici e sui finanziamenti pubblici deve essere espropriato e i servizi e le grandi fabbriche devono tornare sotto l'esclusivo controllo pubblico e gestiti direttamente dai lavoratori per soddisfare i bisogni della collettività.
Mirko Sighel
Segretario del Circolo della Vallagarina del Partito della Rifondazione comunista
Marchionne e le norme
finanziaria e industriale può permettersi di sostituirsi ai tre poteri dello stato: legislativo ed esecutivo quando detta le norme da scrivere ai propri mandatari in parlamento e giurisdizionale quando può permettersi di ignorare una sentenza che difende i lavoratori o elaborare intricatissime strategie con i migliori avvocati del foro e docenti di diritto per imporre la correttezza delle proprie decisioni e di conseguenza i comportamenti sociali e la salvaguardia delle divisioni sociali.
Ancora una volta si conferma la legge che l’economia subordina la politica e le norme giuridiche. La struttura della nostra società vede una grande borghesia finanziaria e di produzione che detiene le leve
principali dell’economia, dal sistema finanziario alle grandi industrie metallurgiche e chimiche, dal commercio su grande scala alle risorse energetiche, dai servizi che una volta si chiamavano pubblici alla ricerca tecnologica e scientifica. Tutto in nome dell’appropriazione privata dei mezzi che servono a produrre le
risposte ai bisogni della popolazione. Chi decide come regolare il soddisfacimento dei bisogni ha in mano un potere di gran lunga più efficace di qualunque norma giuridica o di qualunque sentenza.
E’ chiaro che in un momento di crescita economica conviene anche alla classe padronale concedere qualche briciola della propria ricchezza ma in un momento di crisi non se lo può permettere e a pagare sono i più
deboli a partire dai giovani, i pensionati e i lavoratori. Nemmeno i piccoli commercianti e artigiani si salvano perché dipendono dalla grande borghesia in quanto ne sono l’appendice.
E’ questa la natura del capitale. Come uscire dal baratro?
Attraverso la lotta organizzata dei lavoratori e dei giovani per l’esproprio della proprietà privata delle
principali leve dell’economia, nazionalizzandole e mettendole sotto la diretta gestione dei lavoratori per il soddisfacimento dei bisogni della collettività. Pianificare l’economia significa produrre in
maniera cosciente e senza alcun fine di lucro e di sfruttamento. L’esproprio economico genererà la sostituzione del controllo politico dello stato di natura borghese con il controllo politico dello stato
di natura operaia.
Mirko Sighel
Segretario Circolo Vallagarina del Partito della Rifondazione comunista
26/10/12
APPUNTAMENTI DI FINE OTTOBRE 2012
- Venerdì 26 ottobre presso l'Hotel Accademia (zona santa Maria Maggiore) a Trento, alle ore 20,30 incontro con un compagno greco della sinistra Marxista di Syriza.
- Sabato 27 ottobre manifestazione a Riva del Garda (concentramento stazione autocorriere alle ore 10,00), contro la crisi e le politiche ultraliberiste del Governo Monti. La manifestazione sarà anche una risposta alla presenza di Mario Monti a Riva del Garda. Per questa manifestazione si richiede la massima presenza e partecipazione. I compagni che non lavorano dovranno essere presenti.
- Lunedì 29 ottobre, presso la sede del partito a Trento alle ore 20,30, incontro con Bruno Amoroso (uno dei massimi economisti marxisti europei e mondiali) sul tema della crisi europea e del futuro incerto dell'euro.
11/10/12
presidio Filcams e sciopero Sait - PRESIDIO DALLE ORE 14.30 di oggi PRESSO LA SEDE DELLA FEDERAZIONE DELLE COOPERATIVE IN VIA SEGANTINI – TRENTO
CONTRO LA DECISIONE DI INVIARE IN DISTACCO 4 LAVORATORI DEL MAGAZZINO
NELL’AZIENDA DI PULIZIE ESTERNALIZZATA “ACTIVA”
Da inizio settimana 4 lavoratori sono stati inviati in distacco presso la Ditta di pulizie esternalizzata “Activa”, contro il parere degli stessi lavoratori e della Filcams Cgil del Trentino.
La Direzione Sait da tempo aveva operato nell’individuazione di un gruppo di circa 40 dipendenti che secondo il giudizio del medico competente non erano più ritenuti idonei alla mansione per la quale
erano stati assunti, che però da anni erano stati posti a svolgere mansioni alternative.
Negli incontri sindacali svolti in questi ultimi periodi, la direzione aveva sostenuto che per motivazioni legate ai costi aziendali, tale presenza di lavoratori non più idonei comportava difficoltà produttive.
Pertanto da qui la scelta Aziendale di inviare i lavoratori presso altra azienda.
La Filcams Cgil che si è sempre opposta a questa logica mercificatrice dei lavoratori, poco nobile per un pilastro della Cooperazione Trentina, ha ricordato alla Direzione che i lavoratori sono entrati in azienda
sani e se oggi hanno problemi fisici questi sono stati causati anche dal lavoro prodotto per decenni in Sait.
Altra questione sollevata dalla Filcams Cgil del Trentino, anch’essa molto grave, è una mancata risposta dell’Azienda in merito ai criteri utilizzati nella scelta dei 4 lavoratori rispetto ai circa 40 ritenuti
non idonei. Durante tutti gli incontri sindacali la direzione non è stata in grado di motivare le scelte individuali dei prescelti, nessuna motivazione oggettiva è stata espressa. Pertanto i 4 lavoratori sono
stati scelti unicamente sulla base di criteri soggettivi e pertanto discrezionali.
La Filcams Cgil del Trentino opererà fin da subito anche legalmente per ottenere il ritiro del procedimento, per ristabilire principi e rispetto della dignità dei lavoratori coinvolti.
La Filcams Cgil del Trentino ritiene questa una bruttissima macchia nella storia della Cooperazione Trentina e dei valori che evidentemente vengono esternalizzati a parole e non nei fatti.
PRESIDIO DALLE ORE 14.30 PRESSO LA SEDE DELLA FEDERAZIONE DELLE
COOPERATIVE IN VIA SEGANTINI – TRENTO*.
PAOLO FERRERO A BOLZANO
16/09/12
TRENTINO TRASPORTI NON VA SMANTELLATA MA VA POTENZIATA E GESTITA DAI LAVORATORI NELL'INTERESSE DELLA COLLETTIVITA'
Mirko Sighel
01/09/12
Campeggio NO TAV a Marco di Rovereto - Comunicato
Anni di lotte in Val di Susa, anni di lotte in Trentino Alto Adige come in altre parti d’Italia non si fermeranno né con l’intimidazione né con la repressione.
A leggere le motivazioni degli ultimi provvedimenti a carico di decine di attivisti NoTav c’è da rimanere allibiti. Siamo al di là di ogni logica o fondamento di legittimità. Molto semplicemente siamo alla persecuzione delle idee, al divieto di manifestare.
Il salto di qualità nella prassi repressiva è evidente, chi non è in linea con gli orientamenti del blocco politico affaristico pro Tav è sicuramente un nemico da spazzare via. Noi questo non possiamo accettarlo, non accettiamo la criminalizzazione di un movimento che lotta non solo per difendere l’ambiente, che lotta non solo contro la devastazione di interi territori, che lotta non solo contro il depauperamento economico delle zone attraversate dal TAV, che lotta anche per affermare che il liberismo non è la fine della storia ma che un modello sociale, economico, politico diverso è possibile.
Come Rifondazione Comunista respingiamo senza mezzi termini forme di repressione e di censura, l’idea di ridurre il conflitto contro il TAV a mera questione di ordine pubblico”.
Francesco Porta
Coordinatore Regionale del Trentino Alto Adige
Partito della Rifondazione Comunista
Rovereto - Trasporti pubblici privatizzati
Mirko Sighel
Segretario Circolo Vallagarina del Partito della Rifondazione comunista
31/07/12
L'Unione commercio si sostituisce ai medici e decide quando un lavoratore è ammalato o no
Se poi una persona è malata sono problemi suoi, importante è non intaccare le casse delle aziende. Non saranno più i medici d’ora in poi a decidere se un lavoratore è malato o no ma i datori di lavoro. Non bastano la liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi, lo spezzettamento degli orari di lavoro del personale, gli straordinari diventati ordinari, la distruzione dell’art. 18, le domeniche passate a lavorare, la propria famiglia sacrificata al profitto del padrone. No, vogliono ancora di più e lo giustificano con la vergognosa motivazione di far risparmiare soldi alle casse pubbliche, cioè non pagando chi si ammala si salva lo stato
Mirko Sighel
Segretario circolo Vallagarina Partito della Rifondazione comunista
Comunicato del PRC - Federazione del Trentino - sull'ipotesi di accordo rinnovo Ccnl ferrovieri
La beffa si ingigantisce quando si scopre che le OO.SS. intendono accettare l’aumento di orario settimanale per il personale Fs portandolo da 36 a 38 ore, comportando un surplus di personale che viene stimato in quasi 8.000 unità.
La cosiddetta “ottimizzazione” delle risorse avrà conseguenze negative sui turni di lavoro e sui riposi: ad esempio verranno sfruttati più intensamente gli orari di lavoro nel periodo dalle ore 5 alle 24 per il personale di macchina ad agente solo e per il personale di bordo ad
Partito della Rifondazione comunista - Federazione del Trentino
13/07/12
24/06/12
SENTENZA DEL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA -"DISCRIMINAZIONE" NELLE ASSUNZIONI FIAT
Il tribunale civile riconosce che nello stabilimento campano c'è stata «discriminazione» nelle assunzioni e ordina di «sanare» la violazione!!!
Che paese civile, doveva esser l'Italia fino a qualche anno fa! Pensate che esistevano delle leggi che riconoscevano ai cittadini il diritto di non essere discriminati in base alle proprie opinioni. Persino sul posto di lavoro! Forse per questo - diranno gli storici futuri - i saggi del sistema finanziario multinazionale pensarono bene di cancellare tutte le leggi che incongruamente difendevano il diritto di ogni singolo dipendente di avere un'opinione propria e di scegliere a quale sindacato iscriversi...
Il futuro è già qui. Ma per ora esistono ancora le leggi e i tribunali sono chiamati a farle rispettare. La Fiom ha ottenuto dal tribunale civile di Roma (non «del lavoro») la «madre di tutte le sentenze»: quella che impone alla Fiat - pardon, alla Fabbrica Italia Pomigliano (Fip) - di assumere 145 ex dipendenti iscritti alla Fiom. Per sovrappiù, la Fiat dovrà corrisponedere a ognuno dei 19 ricorrenti un «danno esistenziale» pari a 3.000 euro. Sentenza inappellabile, subito esecutiva.
Il perché e il «quanti» è scritto nella legge, anzi in due. La cosa stupenda - una vera vendetta della logica e della storia - è che una delle due porta addirittura la firma di Maurizio Sacconi, il pasdaran passato alle cronache come ministro «del lavoro» (sì, lo so, anche questa suona strana..). Che ieri deve aver avuto seri problemi di fegato prima di dichiarare che «il provvedimento giudiziario è emblematico dell'anomalia che contraddistingue la giustizia italiana».
Il meccanismo è stato spiegato da un raggiante avvocato Lello Ferrara. Il contributo di Sacconi è rinchiuso in una procedura chiamata «ricognizione sommaria»; un po' meno di un processo, un po' di più di una «ricognizione semplice». Una cosa pensata per accelerare le «inutili lungaggini» che spingono certi giudici del lavoro a ostacolare il procedere delle imprese. Grazie; può servire anche in senso opposto (come sa chi sa di legge...).
La seconda è invece il semplice recepimento di una direttiva europea (e anche qui la logica si vendica...) in chiave di «pari opportunità». Un'indicazione anti-discriminazione che vale però anche nei casi di assunzioni al lavoro: nessuno/a può essere svantaggiato a causa delle proprie opinioni o tessere sindacali. Ineccepibile, nevvero?
E infatti non c'è eccezione che tenga, nemmeno a Pomigliano. Dove la Fiat, chiudendo e riaprendo come newco («un imbroglio», lo definisce Andrea Amendola, «contro la Fiom e tutti i sindacati dissidenti»), ha riassunto 2.091 dei 4.500 dipendenti originari. Di questi, nessuno tra gli iscritti alla Fiom. La quale, al momento del change aveva 623 iscritti, poi ridottisi a 382 a causa dei ricatti individuali (telefonate, avvertimenti, messaggi trasversali, ecc); ulteriormente scesi di 20 unità quando, di fronte all'alternativa «ti assumo solo se stracci la tessera», altri hanno ceduto. Bene, ha detto il giudice di Roma: 362 iscritti sono l'8,75% dei vecchi dipendenti di Pomigliano, quindi la Fiat deve assumerne almeno 145. In base alle disposizioni che vietano la discriminazione per qualsiasi ragione.
La legge prevede l'esame anche della «prova statistica». E uno statistico ha dimostrato che un'eventualità del genere (nemmeno un iscritto su tot assunti) si verifica una volta ogni 10 milioni. Insomma: la Fiat ha scientificamente scartato tutti quei vecchi dipendenti che avevano avuto qualche frequentazione col sindacato guidato da Maurizio Landini. Per avere una fabbrica popolata di schiavi obbedienti, da sottoporre al «rito dell'acquario» quando sbagliano qualcosa. Come a Guantanamo, pare.
Per una volta, anche Landini si fa prendere dalla commozione, come tutti i protagonisti del tavolo Fiom (Franco Percuoco, Ciro D'Alessio, oltre ad Amendola). E ringrazia la stampa che ha tenuto in primo piano la vicenda, dandole rilievo politico. Soprattutto ringrazia i suoi «ragazzi» che hanno messo la dignità di tutti davanti all'interesse individuale. E annuncia che la Fiom non userà questa sentenza per pretendere il «rispetto di una quota» fissata dal giudice. Le tute blu pretendono invece che a Pomigliano siano riassunti tutti i 4.500 dipendenti che c'erano, senza guardare alle tessere sindacali. «Il mercato non tira abbastanza?». Bene, si faccia come in Volkswagen, qualche anno fa: redistribuzione del lavoro, riduzione d'orario e contratti di solidarietà (a Wolfsburg: 27 ore settimanali, con integrazione di cig). Se davvero la Fiat «crede nel suo progetto», le sarebbe facile accettare; non avrebbe senso perdere tante competenze. Se non lo fa è la prova che «non ci crede nemmeno lei».
Perché «questa sentenza sana una ferita, ma non risolve tutti i problemi». La garanzia dei diritti e dell'agibilità dovebbe essere il compito del governo e delle forze politiche; che da due anni tacciono (nel migliore dei casi) davanti allo scandalo del« modello Pomigliano». Davanti a un'azienda che se ne frega delle leggi e della Costituzione. Ma anche perché c'è un problema di investimenti promessi e non fatti, di un «piano industriale» sconosciuto a tutti e di un evidente allontanamento progressivo della Fiat dall'Italia. «È in gioco un intero settore industriale», ricorda Landini.
È lotta civile in senso stretto. Il tribunale che ha deciso non era «del lavoro». Si è pronunciato sui diritti fondamentali (art. 4 della Costituzione e egualianza), non su accordi te,poranei. Sarà un caso, ma a tarda sera la Fiat era ancora letteralmente senza parole. Ricorrerà in appello, ovvio. Ma non osa dire nulla. Apparirebbe davvero incivile.
da Il Manifesto, Venerdì 22 Giugno 2012
10/06/12
IL TERREMOTO IN EMILIA E LA SITUAZIONE DEI LAVORATORI
Partito della Rifondazione comunista - Federazione del Trentino
Partito della Rifondazione comunista - Federazione del Trentino
COMUNICATO SU LIBERALIZZAZIONI NEL COMMERCIO
06/06/12
POLITICHE SOCIALI
Il paradosso italiano. Nella crisi aumentano disoccupazione, povertà, disuguaglianze. Contemporaneamente lo stato sociale viene smantellato, riducendo così la capacità di risposta ai bisogni, vecchi e nuovi, da parte delle istituzioni pubbliche. L’azzeramento del fondo nazionale sulla non autosufficienza, il quasi azzeramento di quello per le politiche sociali (passato da 1 miliardo nel 2008 a pochi milioni di euro nel 2012), i tagli agli enti locali stanno determinando un forte ridimensionamento, quando non la chiusura, di servizi e prestazioni sociali. I diritti sociali costituzionalmente garantiti vengono così negati. Anziani, persone con disabilità, minori e lavoratori del settore vengono abbandonati a loro stessi in nome del rigore e del bilancio, facendo emergere una concezione folle che considera le risorse per il sociale costi improduttivi da tagliare.
Dallo stato sociale alla privatizzazione del sociale
“Non si può pensare che lo Stato sia in grado di fornire tutto in termini di trasferimenti e servizi. Sia il privato che lavora per il profitto sia il volontariato no profit sono necessari per superare i vincoli di risorse. Il privato, in più del pubblico, possiede anche la creatività per innovare e per creare prodotti che aiutino i disabili. La sinergia tra pubblico e privato va quindi rafforzata” (Ministro del Lavoro, Elsa Fornero – maggio 2012). Le parole hanno un peso, ma diventano macigni quando si trasformano in realtà. Questo governo, come il precedente, sta favorendo un processo di progressivo arretramento del pubblico per lasciare spazio al mercato, libero di fare profitto anche sul sociale, a partire dalle polizze assicurative per poter accedere a determinati servizi e prestazioni.
Lo stato, grazie a Berlusconi, ieri, e a Monti, oggi, non rimuove più gli ostacoli all’uguaglianza sociale. La Costituzione diventa così lettera morta.
Investire nel sociale, investire in un futuro più giusto
Va riconosciuto il valore economico, occupazionale, inclusivo delle politiche sociali. Le risorse per il sociale sono investimenti per uno sviluppo sostenibile, con meno disuguaglianze e povertà, con più dignità e benessere.
Per questo serve un’immediata inversione di tendenza e le cose da fare sono chiare:
1) Definire i livelli essenziali delle prestazioni sociali come stabilito dalla Costituzione per rendere esigibili diritti e prestazioni omogeneamente su tutto il territorio nazionale.
2) Rifinanziare il fondo nazionale delle politiche sociali riportandolo a 1000 milioni di euro.
3) Ripristinare il fondo nazionale per la non autosufficienza, riportandolo ai livelli del 2010 (400 milioni di euro).
4) Rivedere il patto di stabilità interno per permettere ai comuni di investire nel sociale.
5) Introdurre il reddito minimo garantito come strumento contro la povertà e per dignità della persona.
I soldi per fare queste cose ci sono e basta prenderli da chi ce li ha, attraverso una patrimoniale sulle ricchezze oltre gli 800mila euro, e tagliando le spese inutili come quelle militari e per opere dannose come la Tav
LO STATO O E' SOCIALE O NON E'!
I DIRITTI PRIMA DI TUTTO!
23/05/12
TORNA A TRENTO IL CONTROFESTIVAL DELL'ECONOMIA 2012
O LA BORSA O LA VITA !
trasferimento di Dolomiti Energia da Rovereto a Trento?
Mirko Sighel
Segretario del circolo della Vallagarina del Partito della Rifondazione comunista
09/05/12
12 MAGGIO - MANIFESTAZIONE NAZIONALE
Appello per la manifestazione del 12 giugno.
Mai come in questo momento la Costituzione della Repubblica rischia di essere travolta a partire dall’articolo 1: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro".
Il valore e la natura stessa della democrazia e dei diritti del lavoro sono infatti gravemente sviliti da controriforme e manovre economiche inique, esplicitamente dettate da poteri politici e finanziari esterni al sistema istituzionale del nostro Paese.
Il Governo Monti, pur formalmente legittimato dal sostegno della maggioranza trasversale di un Parlamento ampiamente logorato nella propria rappresentanza e credibilità, a partire dalle stesse modalità elettorali che lo hanno espresso, agisce al di fuori di un mandato popolare. leggi tutto l'appello...
Per informazioni e prenotazione del pullman da Trento chiamare il numero 328-2474975 (Franco Porta)
04/05/12
Trento – Manifestazione No TAV del Brennero.
Sabato 5 maggio ore 14.00 piazza Dante.
Fermarlo è possibile, fermarlo tocca noi!
Invitiamo a scendere in piazza con noi, per difendere il nostro territorio dalla devastazione irreversibile che causerà il TAV del Brennero se non facciamo sentire la nostra voce e fermiamo questa scellerata e insostenibile idea di progresso.
Sono decenni che assistiamo a un processo costante di devastazione del territorio, sempre più ostaggio della voracità delle lobby economiche e dei poteri forti. Il TAV del Brennero, come molte delle grandi opere che vogliono imporre in Italia, è dannoso all’ambiente e alla vita di tutti di noi: con i suoi 190 km di gallerie mette a repentaglio – come dicono gli stessi progettisti – le falde acquifere e le sorgenti e porterà per 30 anni cantieri impattanti in gran parte del fondovalle.
02/05/12
12 maggio manifestazione nazionale a Roma
18/04/12
PAREGGIO BILANCIO: MODIFICA COSTITUZIONALE E' GOLPE FINANZIARIO CHE PEGGIORERA' CRISI
Dichiarazione di Massimo Rossi, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra
La modifica della Costituzione che introduce il vincolo del pareggio di bilancio passata oggi al Senato in via definitiva è una scelta epocale gravissima, un colpo di stato finanziario di cui nessuno parla. Nel silenzio generale hanno cambiato la Costituzione imponendo la fine delle politiche keynesiane di investimenti pubblici che hanno rilanciato l'economia nei decenni dopo la Seconda guerra mondiale, attraverso il sostegno pubblico alla domanda di beni e servizi e alla piena occupazione. Spacciata dall'Unione Europea come una misura di rigore economico, è in realtà un modo per ridurre il ruolo del pubblico nell'economia e per privatizzare beni comuni e servizi pubblici. Un assurdo che peggiorerà la recessione e quindi aggraverà, anziché migliorarlo, il rapporto debito/pil. Allarma che, mentre in altri paesi europei i cittadini potranno esprimersi con il referendum, da noi in Parlamento tutte le principali forze politiche hanno votato a favore, o al massimo si sono astenute. La Federazione della Sinistra aveva chiesto con forza ai parlamentari di impedire che la modifica costituzionale passasse con i 2/3 dei voti al fine di consentire il referendum. Il Parlamento ha mostrato insensibilità a questo appello e sudditanza verso i diktat della Germania e dei tecnocratici liberisti europei. Da oggi sarà più dura difendere l'intervento pubblico in economia e contrastare la crisi, ma la Federazione della Sinistra si impegna a dare battaglia perché si apra un dibattito pubblico nel Paese su questa scelta nefasta e si possa, nei prossimi anni, cancellarla.
15/04/12
SERATA NO TAV A BOLZANO
Giovedì 19 aprile, alle ore 20.30
presso la sala grande della Kolpinghaus in via Ospedale a Bolzano
serata di informazione e dibattito con
Dopo gli interventi e le domande del pubblico e le risposte dei relatori
concluderà la serata
Paolo Ferrero
segretario nazionale di Rifondazione comunista
interventi di:
Claudio Campedelli
Gianfranco Poliandri
Mario Branchicella
Comunicato sull'odg acqua pubblica discusso in consiglio comunale a Trento
L'amministrazione comunale di Trento si è presa la responsabilità di contraddire l'esito referendario contro la privatizzazione dell'acqua. La maggioranza, in primis il Pd, e il Pdl hanno respinto convintamente l'ordine del giorno presentato per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Durante la discussione abbiamo spiegato che, dati alla mano, il costo della tariffa del servizio idrico integrato gestito direttamente in economia o con azienda speciale costa alle tasche dei cittadini almeno il 15% in meno di quanto costa la gestione in house o con una società mista pubblico - privato come Dolomiti Energia. Basta avere la voglia di fare un'analisi completa delle delibere sulle tariffe approvate dai comuni trentini per verificare quanto sosteniamo. L'amministrazione comunale non ha preso atto di questo e pertanto si assume anche la responsabilità di non voler abbassare le tariffe. La società di capitali di proprietà comunale, cioè la cosiddetta in house, non impedisce affatto una diminuzione delle tariffe ma quantomeno un loro mantenimento o più probabilmente un loro aumento perché ha lo scopo di fare utili e non lo scopriamo certamente noi. Per quanto riguarda l'operazione di riacquisto delle reti dell'acquedotto di proprietà di Dolomiti Energia, continuiamo a ribadire la nostra contrarietà a qualsiasi operazione speculativa e clientelare che vada a danno delle casse pubbliche. Non basta la promessa del sindaco Andreatta di chiedere una rivisitazione del prezzo fissato a quarantadue milioni di euro, guarda caso lo stesso importo che Dolomiti Energia ha perso con le sue trasformazioni societarie. Gli azionisti di Dolomiti Energia come ad esempio Marangoni, la curia, le banche e le multiutilities hanno già lucrato abbastanza sui servizi pubblici ed è ora che se ne vadano ma dubitiamo fortemente che Pd, Patt, Upt e Pdl possano andare contro i loro sostenitori. Noi continuiamo la lotta per la gestione pubblica dei servizi e per impedire che su di essi si lucri.
Partito della Rifondazione comunista - Federazione del Trentino
Comunicato contro le dichiarazioni del presidente di Confindustria trentina Mazzalai sui fondi pensione integrativi
Partito della Rifondazione comunista - Federazione del Trentino
11/04/12
Comunicato sulla riforma del lavoro e sulla presa di posizione della Cgil
29/03/12
CINEFORUM : LE PIETRE DELLA LUNA
Tre film su lavoro e crisi.
Seguendo una sorta di cronologia, la rassegna vuole porre il punto sul degrado che il liberismo ha portato, e porterà, nel mondo del lavoro. L'inganno d'una economia libera e senza freni ha maggiormente impoverito tutti i lavoratori. Partendo dalle deregolamentazioni degli anni '80 (Reagan-Tatcher), si è arrivato agli attuali fallimenti di interi stati ed a crisi d'impressionante portata che hanno colpito i più poveri ed i salariati. Il futuro, andando di questo passo, ci porterà ad osservare le pietre della luna? Ovvero ad avere una vita alienata ed un lavoro senza prospettive? Una riflessione doverosa. Buona visione.
· Mercoledì 4 aprile - Piovono pietre - Ken Loach, 1993, Gran Bretagna, 91 minuti
Ambientato a Manchester in epoca Tatcher, è la storia del disoccupato Bob che improvvisa gli espedienti più vari per vivere ma dovrà alla fine ricorrere al prestito di un usuraio per comprare il vestito della prima comunione alla figlia.
· Mercoledì 11 aprile – The Take - Avi Lewis e Naomi Klein, 2004, Canada, 87 minuti
Il film racconta un aspetto della società argentina dopo lo sfascio economico del 2001 a seguito alle politiche liberiste di Carlos Menem: l'occupazione di alcune fabbriche da parte degli operai, che, dopo averle rimesse in funzione, le gestiscono in cooperativa.
· Mercoledì 18 aprile - Moon - Duncan Jones, 2009, U.S.A. 97 minuti
Sam Bell da tre anni lavora in compagnia di un robot presso una base lunare adibita all'estrazione dell'Elio-3, elemento che potrebbe salvare la Terra da una grossa crisi energetica. Solo e isolato dalle comunicazioni sogna di riabbracciare al più presto la moglie e la figlioletta. Giunto quasi al termine del suo contratto, a seguito d'un incidente scoprirà la verità che si cela dietro il suo lavoro.
La proiezione avverrà presso la sede di Rifondazione Comunista, in via S.Margherita, 20 a Trento, alle ore 20,30,
28/03/12
Manifestazione nazionale NO DEBITO a Milano il giorno 31 marzo
Partito della Rifondazione comunista - Federazione del Trentino
22/03/12
MILANO - 31 MARZO 2012 - NO DEBITO
20/03/12
CINEFORUM SU QUESTIONE LAVORO
ATTENZIONE !!! RINVIATO AL 4 APRILE
IL PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA – Circolo Mario Pasi, Trento
presenta
LE PIETRE DELLA LUNA
Tre film su lavoro e crisi
Mercoledì 21 marzo - Piovono pietre - Ken Loach, 1993, Gran Bretagna, 91’
Ambientato a Manchester in epoca Tatcher, è la storia del disoccupato Bob che improvvisa gli espedienti più vari per vivere ma dovrà comunque ricorrere al prestito di un usuraio per comprare il vestito della prima comunione alla figlia.
Mercoledì 28 marzo – The Take (La presa) - Avi Lewis e Naomi Klein, 2004, Canada, 87’
Il dramma della società argentina dopo lo sfascio economico del 2001 causato dalle politiche liberiste e l'occupazione di alcune fabbriche da parte degli operai che, dopo averle rimesse in funzione, le gestiscono in cooperativa.
Mercoledì 4 aprile - Moon - Duncan Jones, 2009, U.S.A. 97’
Sam Bell da tre anni lavora in compagnia di un robot presso una base lunare adibita all'estrazione dell'Elio-3, che potrebbe salvare la Terra da una grossa crisi energetica. Solo e isolato dalle comunicazioni sogna di riabbracciare al più presto moglie e figlioletta. Quasi al termine del suo contratto scoprirà la verità che si cela dietro il suo lavoro.
Un percorso nel tempo, che inizia con le deregolamentazioni degli anni '80 (Reagan-Tatcher), prosegue con il racconto degli effetti devastanti delle politiche liberiste in un paese – simbolo: l’Argentina e finisce con il chiedersi se il futuro, di questo passo, ci porterà ad osservare “le pietre della luna” ovvero ad avere una vita alienata ed un lavoro senza prospettive.
I film verranno trasmessi presso il Circolo Mario Pasi – Via S. Margherita 20, alle ore 20.30.
19/03/12
SEMINARIO DI FORMAZIONE
Il tema sarà: Pluslavoro e plusvalore: l'accumulazione originaria, la valorizzazione del valore, genesi del profitto, contraddizioni e tendenze del capitalismo.
12/03/12
comunicato a seguito delle dichiarazioni di Dellai e Cerea
Partito della Rifondazione comunista del Trentino
INCONTRO DI FORMAZIONE
Patrizia Rigotti
09/03/12
RISPOSTA ALL'ASSESSORA DALMASO SULLA SCUOLA
Quanto afferma l’assessore Marta Dalmaso sulla scuola (Il Trentino, 28 febbraio), scandalizza ma non stupisce in quanto del tutto in linea con la politica scolastica realizzata e perseguita in questi ultimi anni a livello sia provinciale che nazionale.
Ci riferiamo in particolare alla sua dichiarazione in merito alla “necessità” di prevedere un’ organizzazione scolastica (l’articolo non specifica a quale ordine di scuola si riferisca l’assessore) che lavori per “gruppi di apprendimento” separati in modo da far procedere - come in un meccanismo ben oliato – due corsie che non interagendo, non si “contaminino” .
In nome dell’ “efficienza” - bene supremo che deve prevalere ovunque – si intendono cancellare elaborazioni e pratiche didattiche di tutto rispetto e grande lungimiranza, che considerano il lavorare insieme, tra alunni con capacità e competenze diverse non un limite ma un’opportunità per tutti.
Alla base della sua affermazione vi è un’ idea della scuola e del suo ruolo formativo molto preoccupante per cui l’importante è permettere alle “eccellenze” di “correre” per arrivare rapidamente all’ acquisizione di quanto necessario a prepararsi l’accesso ad una professione prestigiosa e redditizia, senza subire l’intralcio di chi ha difficoltà di apprendimento o tempi diversi.
Ed è possibile che molti docenti trovino nella differenziazione dei percorsi una valida risposta alle loro situazioni di lavoro sempre più difficili e complesse, con classi sempre più numerose e sempre meno risorse per fare attività in compresenza in modo da seguire meglio gli alunni in difficoltà o per realizzare una vera didattica per progetti.
Sarebbe importante che su questa posizione dell’assessore si facessero sentire sia le organizzazioni sindacali e le associazioni che si occupano di didattica sia coloro che la scuola la vivono tutti i giorni: alunni, docenti, genitori.
Non poteva mancare poi – nel quadro prospettato dall’assessore Dalmaso - la valutazione degli insegnanti, altro argomento caro a tutti gli “innovatori”. Non valgono più i corsi di laurea, quelli di specializzazione e formazione, l’esperienza sul campo, e i concorsi pubblici. Si ipotizza invece un meccanismo di valutazione dell’insegnamento al quale legare la progressione di carriera e quindi la retribuzione. Con il contratto bloccato ormai da tre anni, si sceglie di legare la retribuzione ad un ricatto: adeguamento e conformismo, chi si adegua alla scuola dei mille progetti, di una didattica delle presunte competenze senza conoscenze, sarà premiato.
Tutto ciò accade mentre il luogo della formazione delle nuove generazioni di insegnanti, ossia l’Università, è stato dequalificato culturalmente con il sistema delle lauree brevi e degli esami a moduli.
Ciò che si vuole introdurre in realtà, è la sanzione del modello privatistico nei rapporti di lavoro dentro la scuola, la subordinazione dei docenti in un rapporto gerarchico rispetto ai loro colleghi “senior” che comporrebbero le Commissioni di valutazione e ai dirigenti, emanazione diretta, in Trentino, dell’ amministrazione provinciale.
Grazia Francescatti e Patrizia Rigotti
Rifondazione Comunista del Trentino