aderisce alla FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

18/04/12

PAREGGIO BILANCIO: MODIFICA COSTITUZIONALE E' GOLPE FINANZIARIO CHE PEGGIORERA' CRISI

Dichiarazione di Massimo Rossi, portavoce nazionale della Federazione della Sinistra

La modifica della Costituzione che introduce il vincolo del pareggio di bilancio passata oggi al Senato in via definitiva è una scelta epocale gravissima, un colpo di stato finanziario di cui nessuno parla. Nel silenzio generale hanno cambiato la Costituzione imponendo la fine delle politiche keynesiane di investimenti pubblici che hanno rilanciato l'economia nei decenni dopo la Seconda guerra mondiale, attraverso il sostegno pubblico alla domanda di beni e servizi e alla piena occupazione. Spacciata dall'Unione Europea come una misura di rigore economico, è in realtà un modo per ridurre il ruolo del pubblico nell'economia e per privatizzare beni comuni e servizi pubblici. Un assurdo che peggiorerà la recessione e quindi aggraverà, anziché migliorarlo, il rapporto debito/pil. Allarma che, mentre in altri paesi europei i cittadini potranno esprimersi con il referendum, da noi in Parlamento tutte le principali forze politiche hanno votato a favore, o al massimo si sono astenute. La Federazione della Sinistra aveva chiesto con forza ai parlamentari di impedire che la modifica costituzionale passasse con i 2/3 dei voti al fine di consentire il referendum. Il Parlamento ha mostrato insensibilità a questo appello e sudditanza verso i diktat della Germania e dei tecnocratici liberisti europei. Da oggi sarà più dura difendere l'intervento pubblico in economia e contrastare la crisi, ma la Federazione della Sinistra si impegna a dare battaglia perché si apra un dibattito pubblico nel Paese su questa scelta nefasta e si possa, nei prossimi anni, cancellarla.

15/04/12

SERATA NO TAV A BOLZANO

Giovedì 19 aprile, alle ore 20.30

presso la sala grande della Kolpinghaus in via Ospedale a Bolzano

serata di informazione e dibattito con

Dopo gli interventi e le domande del pubblico e le risposte dei relatori

concluderà la serata

Paolo Ferrero

segretario nazionale di Rifondazione comunista

interventi di:

Claudio Campedelli

Gianfranco Poliandri

Mario Branchicella

Comunicato sull'odg acqua pubblica discusso in consiglio comunale a Trento

L'amministrazione comunale di Trento si è presa la responsabilità di contraddire l'esito referendario contro la privatizzazione dell'acqua. La maggioranza, in primis il Pd, e il Pdl hanno respinto convintamente l'ordine del giorno presentato per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Durante la discussione abbiamo spiegato che, dati alla mano, il costo della tariffa del servizio idrico integrato gestito direttamente in economia o con azienda speciale costa alle tasche dei cittadini almeno il 15% in meno di quanto costa la gestione in house o con una società mista pubblico - privato come Dolomiti Energia. Basta avere la voglia di fare un'analisi completa delle delibere sulle tariffe approvate dai comuni trentini per verificare quanto sosteniamo. L'amministrazione comunale non ha preso atto di questo e pertanto si assume anche la responsabilità di non voler abbassare le tariffe. La società di capitali di proprietà comunale, cioè la cosiddetta in house, non impedisce affatto una diminuzione delle tariffe ma quantomeno un loro mantenimento o più probabilmente un loro aumento perché ha lo scopo di fare utili e non lo scopriamo certamente noi. Per quanto riguarda l'operazione di riacquisto delle reti dell'acquedotto di proprietà di Dolomiti Energia, continuiamo a ribadire la nostra contrarietà a qualsiasi operazione speculativa e clientelare che vada a danno delle casse pubbliche. Non basta la promessa del sindaco Andreatta di chiedere una rivisitazione del prezzo fissato a quarantadue milioni di euro, guarda caso lo stesso importo che Dolomiti Energia ha perso con le sue trasformazioni societarie. Gli azionisti di Dolomiti Energia come ad esempio Marangoni, la curia, le banche e le multiutilities hanno già lucrato abbastanza sui servizi pubblici ed è ora che se ne vadano ma dubitiamo fortemente che Pd, Patt, Upt e Pdl possano andare contro i loro sostenitori. Noi continuiamo la lotta per la gestione pubblica dei servizi e per impedire che su di essi si lucri.

Partito della Rifondazione comunista - Federazione del Trentino

Comunicato contro le dichiarazioni del presidente di Confindustria trentina Mazzalai sui fondi pensione integrativi

Il presidente di Confindustria del Trentino Mazzalai chiede sostegno ai lavoratori per finanziare le imprese trentine attraverso l’implementamento delle pensioni integrative private, che verranno riconosciute solo ai lavoratori che vi aderiscono, perché l’invecchiamento della popolazione impoverirà le casse degli istituti di previdenza pubblici. Poco importa se poi l’Inps è in attivo da anni: l’importante è ricordare ai cittadini che le pensioni pubbliche future saranno circa il 50% dell’ultima retribuzione maturata. Spazio quindi al mercato, ai fondi di investimento privati e alle banche, cioè agli stessi soggetti che hanno causato la crisi attuale, che ci hanno impoverito e ottenuto di tagliarci i diritti e le tutele. E se i fondi fossero investiti in titoli pubblici? Il concetto non cambia perché significa prestare soldi allo Stato in cambio di un interesse che va ad aumentare il debito pubblico. In quanto al presumibile maggior rendimento dei fondi pensione rispetto alla normale riqualificazione del Tfr è utile ricordare che nella stragrande maggioranza dei casi e anche prima dell'attuale crisi le risorse investite sul mercato hanno conseguito un aumento di valore inferiore a quello garantito, se non addirittura perso di valore. E poi che necessità ci sarebbe di investire quando i lavoratori adesso si pagano il Tfr con le loro tasse e con i loro contributi che versano agli istituti previdenziali?
I soldi dei lavoratori secondo Mazzalai dovranno essere gestiti localmente perché le banche non fanno più credito alle aziende. Mazzalai dimentica che il sistema creditizio ha ricevuto prestiti miliardari dalla Bce ad un tasso dell’1% che le banche italiane prestano poi ad un tasso del 6-7%. Mazzalai dovrebbe cercare da qualche altra parte le galline da spennare.
Quali sono gli obiettivi e le conseguenze della privatizzazione dello stato sociale? Una mercificazione e quindi un indebolimento della struttura pubblica del welfare a discapito dei soggetti più deboli, che non avranno più la garanzia di poter usufruire di diritti che riteniamo debbano essere garantiti dal settore pubblico a tutti e quindi anche a chi non si iscrive ai fondi pensione integrativi, ai disoccupati, ai licenziati e ai precari.
La gestione degli ammortizzatori sociali è una partita importante anche economicamente in quanto vale milioni di euro; la P.A.T. è intenzionata ad attribuire ai sindacati e alle imprese la cogestione delle forme di pensione e sanitarie integrative, privatizzandone quindi la gestione e delegandone il controllo. E’ questa la forma di coesione sociale a cui Mazzalai si riferisce?

Partito della Rifondazione comunista - Federazione del Trentino

11/04/12

Comunicato sulla riforma del lavoro e sulla presa di posizione della Cgil

Non siamo d'accordo sul giudizio che la Cgil dà del disegno di legge sulla cosiddetta riforma del lavoro. L'introduzione della clausola "Per manifesta infondatezza", che dovrebbe frenare i licenziamenti effettuati per motivi economici, cioé quelli di natura organizzativa, tecnica o produttiva, è uno specchietto per le allodole. I giudici, sempreché il lavoratore ricorra contro il licenziamento, non hanno alcun parametro oggettivo per poter verificare se la causale del licenziamento sia o no effettivamente relativa a motivi economici in quanto qualunque decisione presa dal datore di lavoro rientra nella sfera organizzativa, tecnica o produttiva dell'azienda. Non esistono quindi possibilità di reintegri per i lavoratori che vengono licenziati e nemmeno il riconoscimento dell'indennizzo di 12-24 mensilità. Si aprono quindi le porte per i licenziamenti di massa come ha detto bene il segretario generale della Fiom Landini perché i datori di lavoro non sono così inetti da rischiare l'annullamento dei licenziamenti quando possono giustificarli così facilmente. Nel disegno di legge si consolidano le forme di lavoro a termine; si toglie addirittura la causale per l'assunzione a tempo determinato o tramite agenzia interinale se questa dura meno di sei mesi e si incentiva l'utilizzo dell'apprendistato, che i datori di lavoro potranno utilizzare per pagare meno i lavoratori e per pagare meno contributi. Nulla di serio si fa contro le dimissioni in bianco, che colpiscono principalmente le donne mentre per gli ammortizzatori sociali non è indicata nemmeno la copertura finanziaria. Infine viene già annunciato che per i dipendenti pubblici ci sarà la possibilità di essere messi in mobilità o trasferiti in altra sede se l'amministrazione pubblica deciderà di farne a meno. Ancora una volta Camusso intende proteggere il Pd ignorandone la natura consolidata di sostenitore delle politiche di Monti. Ancora una volta Camusso cerca di prendere tempo mentre i padroni ristrutturano la loro ricchezza e gli sfruttati pagano. Il direttivo nazionale della Cgil deve confermare tutte le iniziative di mobilitazione già programmate; deve sostenere un vero programma di lotta all'altezza della situazione e che dia prospettive, senza alcun cedimento alle pressioni del Pd, che ha già ampiamente dimostrato di preferire agli sfruttati gli interessi del capitalismo.
Partito della Rifondazione comunista - Federazione del Trentino