aderisce alla FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

15/04/12

Comunicato contro le dichiarazioni del presidente di Confindustria trentina Mazzalai sui fondi pensione integrativi

Il presidente di Confindustria del Trentino Mazzalai chiede sostegno ai lavoratori per finanziare le imprese trentine attraverso l’implementamento delle pensioni integrative private, che verranno riconosciute solo ai lavoratori che vi aderiscono, perché l’invecchiamento della popolazione impoverirà le casse degli istituti di previdenza pubblici. Poco importa se poi l’Inps è in attivo da anni: l’importante è ricordare ai cittadini che le pensioni pubbliche future saranno circa il 50% dell’ultima retribuzione maturata. Spazio quindi al mercato, ai fondi di investimento privati e alle banche, cioè agli stessi soggetti che hanno causato la crisi attuale, che ci hanno impoverito e ottenuto di tagliarci i diritti e le tutele. E se i fondi fossero investiti in titoli pubblici? Il concetto non cambia perché significa prestare soldi allo Stato in cambio di un interesse che va ad aumentare il debito pubblico. In quanto al presumibile maggior rendimento dei fondi pensione rispetto alla normale riqualificazione del Tfr è utile ricordare che nella stragrande maggioranza dei casi e anche prima dell'attuale crisi le risorse investite sul mercato hanno conseguito un aumento di valore inferiore a quello garantito, se non addirittura perso di valore. E poi che necessità ci sarebbe di investire quando i lavoratori adesso si pagano il Tfr con le loro tasse e con i loro contributi che versano agli istituti previdenziali?
I soldi dei lavoratori secondo Mazzalai dovranno essere gestiti localmente perché le banche non fanno più credito alle aziende. Mazzalai dimentica che il sistema creditizio ha ricevuto prestiti miliardari dalla Bce ad un tasso dell’1% che le banche italiane prestano poi ad un tasso del 6-7%. Mazzalai dovrebbe cercare da qualche altra parte le galline da spennare.
Quali sono gli obiettivi e le conseguenze della privatizzazione dello stato sociale? Una mercificazione e quindi un indebolimento della struttura pubblica del welfare a discapito dei soggetti più deboli, che non avranno più la garanzia di poter usufruire di diritti che riteniamo debbano essere garantiti dal settore pubblico a tutti e quindi anche a chi non si iscrive ai fondi pensione integrativi, ai disoccupati, ai licenziati e ai precari.
La gestione degli ammortizzatori sociali è una partita importante anche economicamente in quanto vale milioni di euro; la P.A.T. è intenzionata ad attribuire ai sindacati e alle imprese la cogestione delle forme di pensione e sanitarie integrative, privatizzandone quindi la gestione e delegandone il controllo. E’ questa la forma di coesione sociale a cui Mazzalai si riferisce?

Partito della Rifondazione comunista - Federazione del Trentino

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