aderisce alla FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

25/09/14

QUESTIONE ARCESE: ANCORA LICENZIAMENTI ?



Di seguito l'articolo di oggi sul quotidiano Trentino in merito alla questione Arcese.


Vi ricordo l’operazione di leaseback con cui la Provincia Autonoma di Trento nel 2009 ha acquistato da Arcese per 18,6 milioni di euro un’area di 47mila mq per poi riaffittarla all’azienda, operazione che mirava allo sviluppo del traffico su rotaia e vincolava l’azienda a mantenere 791 dipendenti nelle sue sedi in provincia di Trento. 

Mi pare chiaro che se Arcese non rispetta i patti, deve restituire alla Provincia (e quindi alla collettività trentina) quei 18,6 milioni di euro.

Daniela Tonolli



Il taglio di 120 lavoratori su settanta da parte di Arcese con chiusura del «piazzale» (punto base di mezzi e autisti) di Rovereto è stato annunciato a Roma lunedì. Sollevando l’indignazione dei Cobas, che ricordano i cospicui finanziamenti che Arcese ha avuto dalla Provincia in cambio del mantenimento dei livelli occupazionali. «E’ verissimo - dice l’assessore Alessandro Olivi - e aggiungo che non accettiamo deroghe d’imperio agli impegni presi. Gli accordi sono ancora pienamente in vigore. Una riduzione così drastica e significativa se fosse confermata sarebbe semplicemente inaccettabile». Lo stesso Olivi ha sentito ieri l’azienda. Ed il quadro che è stato tracciato e diverso, almeno dal punto di vista dei lavoratori roveretani. Il loro numero, dice lo stesso Olivi, dovrebbe essere tra i 40 e i 45 e non sarebbero licenziati, ma ricollocati. Venticinque dopo un corso di formazione a spese di Arcese, in una azienda trentina che occupa di trasporto di persone, gli altri all’interno della stessa Arcese, ma nel ramo che si occupa di cartiere. E’ la proposta che Arcese intende sottoporre al sindacato al prossimo incontro. Ma la Provincia come la valuta? «Dal punto di vista dei singoli lavoratori può essere una soluzione valutabile positivamente, ma dal nostro no, o almeno non da sola. Nel senso che l’esclusione di licenziamenti è il requisito minimo indispensabile perché ci si possa mettere ad un tavolo, ma non è certamente una risposta sufficiente. La Provincia ha investito molto su Arcese facendo un discorso di prospettiva, con la condizione che non solo il polo trentino dell’azienda non fosse smantellato, ma che anzi diventasse il fulcro delle attività più moderne: la logistica, l’autostraporto innovativo. Quei comparti che sembrano avere più futuro. L’indebolimento dell’asset non può rientrare in quell’accordo, nemmeno se i lavoratori sono ricollocati altrove». E quindi? «Quindi così com’è la decisione di Arcese per noi è inaccettabile. Se possiamo considerarla l’apertura di un confronto, e quindi un punto di partenza per una discussione complessiva, il discorso può cambiare. Ma Arcese non pensi di cavarsela con la sola ricollocazione del personale che deciderà di tagliare. Se ci siederemo ad un tavolo sarà per ridefinire l’accordo siglato allora in una trattativa nella quale sappiamo di avere dei diritti da far valere. Il taglio di 40 posti di lavoro può anche non essere un tabù, ma a questo punto prolungando nel tempo l’obbligo di mantenimento dei nuovi livelli occupazionali e rafforzando le garanzie di potenziamento del polo trentino puntando meno sui camion e più sulla logistica». (l.m)


ANCORA ARMI, ANCORA ARMAMENTI, LA GUERRA AMERICANA ALL'ISIS E LE VITTIME "ACCIDENTALI"

E’ iniziata la guerra americana contro l'Isis per difendere il mondo dal rischio dell’invasione islamica.
Sono state bombardate le zone dell’Iraq e della Siria occupate dall’ISIS.
A colpire non sono stati solo i jet americani, ma anche quelli di altri cinque paesi arabi che fanno parte della coalizione internazionale: Arabia Saudita, Emirati arabi, Giordania, Bahrein e Qatar.
 Una nobile guerra quindi, come tutte le guerre!
Ma sarà un caso che in quei territori, l’ISIS si è appropriato di importantissime risorse petrolifere?
E quante saranno le “accidentali” vittime civili della “nobile operazione”?!
E chi ricaverà enormi guadagni – come sempre – dalla guerra?

Nei giorni scorsi, ad esempio,  il Congresso americano ha deliberato il finanziamento di 500 milioni di dollari per l'addestramento e l'armamento dell'esercito dell'opposizione siriana  al presidente Assad, così come richiesto da Obama, passato ben presto dal Nobel per la pace alla politica guerrafondaia.

Grazia Francescatti

22/09/14

L'ALTRA EUROPA CON TSIPRAS: CONTINUA L'ESPERIENZA

L’Altra Europa con Tsipras, una lista di coalizione fra Rifondazione Comunista, Sinistra Ecologia e Libertà, Partito Pirata, movimenti, associazioni, cittadini, si è presentata alle elezioni europee superando lo sbarramento del 4% ed eleggendo tre deputati al Parlamento di Strasburgo, con un programma contro le politiche di austerità, i tagli alla spesa pubblica, la privatizzazione dei servizi, l’attacco ai diritti dei lavoratori e ai diritti civili.
Questa esperienza di unità della sinistra antiliberista e anticapitalista, noi comunisti vogliamo rafforzarla e riproporla, e costruire quindi, la dove è possibile anche in Trentino, alle elezioni comunali, coalizioni di sinistra. Ma solo se sarà chiaro il loro carattere antiliberista, alternativo alle politiche del Partito Democratico - e dei suoi alleati - il quale con gli interessi dei lavoratori e dei ceti subalterni non ha nulla a che fare e che attua con il Governo Renzi una politica estera di sostegno a guerre devastanti e di incremento delle spese militari, denaro che viene sottratto alla spesa sociale e alla lotta alla precarietà e alla disoccupazione.

Giuliano Pantano
Consigliere Comunale PRC Trento

APPROVATE FIRMALOVE: E' UN ATTO DI CIVILTA'

Approvate la Firmalove: è un atto di civiltà.


Approvare la Firmalove è un atto di civiltà. Ha a che vedere con l'articolo 3 della nostra Costituzione, dove si indica senza possibilità di interpretazione il compito della Repubblica Italiana e quindi delle istituzioni che la governano: "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese."
Ha a che vedere con il significato universale della parola "civiltà", riferito all'organizzazione democratica dello Stato civile, al generale progresso. Non può esistere organizzazione democratica se non vengono tutelate le minoranze, soprattutto quelle oggetto di discriminazione e umiliazione. Le specificità hanno sempre rappresentato una ricchezza per l'umanità: pensiamo alle lotte delle nere e dei neri d'America per l'emancipazione, per l'affermazione della propria dignità, che negli anni sessanta cambiarono la storia del mondo rendendolo più giusto e civile.
Ha a che vedere con l'empatia, cioè con la capacità di sospendere il proprio (pre)giudizio morale sui sentimenti altrui, riconoscendo loro una cittadinanza che non può essere oggetto di valutazione: è un diritto inalienabile.
La legge Firmalove è un passo di civiltà a cui la nostra provincia non può sottrarsi, un gesto pionieristico che può guidare la tanto auspicata evoluzione del nostro Paese.

Daniela Tonolli

17/09/14

CHI SONO I VERI LADRI ????

La buonuscita di 27 milioni di euro per Montezemolo cacciato dalla Ferrari per scarsi risultati, è un insulto alle lavoratrici e ai lavoratori italiani che per guadagnare quella cifra debbono lavorare 2000 ANNI. In un paese in cui i lavoratori non arrivano alla fine del mese, che la ricchezza da loro prodotta venga regalata da Marchionne ad un dirigente ha un nome solo: E' UN FURTO, UNA RAPINA AI DANNI DEI LAVORATORI DA PARTE DEI MANAGER E DEI PADRONI !
UNA RAPINA IGNOBILE CHE PARLA DI UNO SFRUTTAMENTO BESTIALE INCONCEPIBILE IN UNA SOCIETA' CHE SI VUOLE CIVILE.  I 27 milioni a Montezemolo sono un furto e parlano della BARBARIE DEL CAPITALISMO NEOLIBERISTA IN CUI VIVIAMO e che ci fa credere - con la complicità dei mezzi di informazione -  che "non ci sono soldi" !!!