aderisce alla FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

12/02/10

NOI SIAMO CON LORO


[Iniziativa del 30 Gennaio 2010: "Campagna antirazzista"]
Ma come fa Maroni a dire quello che dice?

Dire che ciò che è successo a Rosarno è colpa della tolleranza nei confronti degli immigrati
è una spudorata violazione del buonsenso. Tolleranza? Da un anno e mezzo il governo di cui Maroni è uno dei ministri chiave, smantella i campi nomadi, scheda Rom e Sinti, blocca i migranti in alto mare e li rimanda in Libia affidati a quel difensore dei diritti umani che è Gheddafi, amico di Berlusconi. E che dire del pacchetto sicurezza e di quei sindaci della Lega che invitano a denunciare i clandestini? E degli innumerevoli gesti di disprezzo e razzismo, della propaganda xenofoba ufficiale e ufficiosa, della persecuzione di chi passa come delinquente solo per non avere i documenti in regola? Le condizioni di vita degli stranieri impiegati nell’agricoltura stagionale sono da schiavi.
La verità è che in questo stato la tolleranza c’è solo per il lavoro schiavistico, il caporalato, i salari da fame, per le condizioni in cui sono costretti a vivere i migranti, per l’assoluta privazione dei loro diritti. Qualcuno si è mai preoccupato di allestire alloggi decenti per i lavoratori stagionali? Di proteggerli dalla mafia o dalla camorra, come a Castel Volturno?
Se tutti i soldi spesi nella gigantesca bufala della sicurezza fossero stati usati per accogliere e aiutare i lavoratori stranieri (di cui si occupa solo il volontariato), a Rosarno non sarebbe successo nulla, anche mettendo nel conto i colpi di pisola sparati da qualche canaglia o mafioso che sia. Nelle dichiarazioni di Maroni c’è tutta la linea politica di un governo che esclude, reprime, soffia sul fuoco.
L’obiettivo è quello di riscuotere il premio elettorale frutto del malessere sempre più diffuso che porta le persone a cercare facili capri espiatori, a vedere il nemico nel più debole e sfruttato, anziché individuarlo dove davvero sta: nell’avidità di imprenditori che sfruttano la miseria di chi arriva da altri paesi (come noi abbiamo dovuto fare per tanti anni), che delocalizzano le industrie alla ricerca di manodopera sempre meno costosa, che devastano l’ambiente di tutti in nome del loro profitto.