aderisce alla FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

22/10/14

WHY NOT? (Nuovo Ospedale Trento)

                                                    
 La sentenza del Consiglio di Stato (ottobre 2014) che sancisce l’annullamento della gara di appalto per la costruzione del Nuovo Ospedale di Trento (NOT) è una tappa importante del percorso politico che Rifondazione Comunista ha promosso per la reale comprensione del mondo della sanità trentina e dei suoi “strani affari”.
Gli innumerevoli ricorsi amministrativi che negli anni hanno riguardato l’Assessorato alla sanità e le società di appalti, forniture e servizi, quali ad esempio Manutencoop, la questione protonterapia affidata alla discussa azienda Mantovani dell’ing. Baita, la scelta del project financing, con le questioni legate alla gara, ai membri della commissione tecnica, alla chiamata diretta di esperti che lavoravano per la concorrente aggiudicataria Impregilo-Salini, ci dicono che il grande regista di quest’operazione immobiliare non poteva che essere L’Assessore alla Sanità dott. Ugo Rossi.
Le parole di quest’ultimo a proposito della normativa adottata dal Consiglio di Stato che nell’intervista rilasciata al quotidiano L’Adige del 14 ottobre, sono:” E’ evidente che si tratta di una norma pensata per altre latitudini, dove l’appalto fa subito pensare a qualcosa di losco”, non ci lasciano tranquilli. La presenza a Trento dell’ing. Baita che stringeva la mano all’allora Assessore Ugo Rossi, che gli affidava il progetto della protonterapia, la presenza dell’ing. Maltauro, già realizzatore della facoltà di Lettere e sponsor di Trentino Volley, ci sembrano finalizzate e non turistiche.
La sanità trentina è oggi oggetto di scontro tra il Presidente, già Assessore, e l’attuale Assessore alla sanità che segnala gli sprechi della precedente gestione Rossi.
Il Presidente della Giunta ha ostacolato l’intenzione dell’Assessora di rimuovere anticipatamente il Direttore generale dell’Azienda sanitaria dott. Flor, oggi più volte citato nella sentenza.
Già nella primavera 2013 Rifondazione Comunista assieme al quotidiano Il Manifesto del 25 luglio 2013, aveva segnalato delle gravi e palesi irregolarità del “capolavoro” dell’Assessore Rossi.
Il Presidente della Giunta oggi, con il naufragio della più grande opera pubblica trentina, del valore di 2 miliardi di Euro, deve rispondere alla comunità. Lui era l’Assessore alla sanità che ha curato l’iter amministrativo del progetto, aveva il controllo quale responsabile politico dell’appalto e delle attività dell’Azienda sanitaria, ed è evidente che sul piano politico deve risponderne.
Certamente Ugo Rossi, quale Assessore alla sanità e responsabile politico del primo progetto-appalto del NOT, non può nominare la nuova Commissione di gara. E’ indispensabile che il responsabile della PAT per la corruzione, dott. Pedrazzolli, ove non incompatibile, comunichi gli atti al Commissario del Governo ed al Commissario Nazionale per la corruzione dott. Cantone.
Il Presidente Rossi dovrà riferire al Consiglio provinciale ed al Consiglio comunale di Trento, sul cui territorio sorgerà, forse, l’opera, quali sono le nuove intenzioni dell’Amministrazione committente, anche alla luce delle affermazioni del Consigliere comunale ing. Salvati, circa la formazione e la composizione del terreno e dei possibili rischi idrogeologici.

Alla luce di quanto sopra, Rifondazione Comunista si impegna a vigilare sull’evoluzione della questione, chiede al Presidente Rossi, già Assessore alla sanità, di assumersi le proprie responsabilità, ed all’attuale Sindaco di Trento di vigilare sull’uso del territorio e sul rispetto degli obblighi posti in capo al proprietario dell’area oggetto del naufragato appalto.

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