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29/10/14

Intervento del nostro consigliere comunale al Consiglio Comunale di Trento del 28 ottobre 2014

Di seguito l'intervento di Giuliano Pantano durante il Consiglio Comunale di Trento di ieri, in merito alla modifica del Titolo V dello Statuto Comunale inerente alle funzioni di decentramento.

La proposta consigliare 60/2014 relativa alla modifica del Titolo V dello statuto comunale inerente alle funzioni di decentramento è stata sottoposta ai pareri delle Circoscrizioni cittadine le quali non tutte hanno espresso parere favorevole.
Alcune, in particolare la Circoscrizione S. Giuseppe – S.ta Chiara, ha espresso parere sfavorevole e la Circoscrizione Centro storico – Piedicastello si è astenuta. Evidente segno politico delle difficoltà sussistenti nell’accogliere un testo che desidera limitare il potere della Circoscrizione in materia urbanistica raggruppando all’art. 54 comma 2.a il solo parere circa i piani e i programmi generali relativi allo sviluppo economico, sociale, culturale e urbanistico del Comune.
Appare evidente che la formulazione della proposta limita la possibilità dei Consigli di circoscrizione sulla materia più rilevante: quella dei piani particolareggiati di natura urbanistica e sociale. E’ evidente che l’amministrazione comunale non vuole ascoltare la voce della città e dei suoi cittadini sullo sviluppo della realtà urbana ed in particolare sugli sviluppi dell’assetto territoriale di quartieri che hanno subito un fortissimo intervento urbanistico non sempre sufficientemente ponderato e, duole dirlo, uno sviluppo che evidenzia le pressioni di gruppi e di interessi economici particolarmente forti e incisivi.
Non sfugge ad alcuno che un eventuale sviluppo urbanistico del quartiere dove oggi sorge l’ospedale S.ta Chiara è la conseguenza delle precedenti scelte urbanistiche inerenti al Nuovo Ospedale (NOT) che Rifondazione Comunista ha criticato fin dagli anni scorsi e che la magistratura ha recentemente cassato in via definitiva. E’ pertanto evidente che gli abitanti di quelle parti della città devono poter esercitare ampia partecipazione riguardo alle scelte urbanistiche che interessano il quartiere e che modificheranno i ritmi e le forme di vita degli abitanti.
Rifondazione Comunista non può pertanto consentire ciò, soprattutto in questo delicato momento in cui le roboanti e fantasmagoriche idee sulle grandi opere di questa città sono risultate dei fallimenti, che ogni cittadino può valutare osservando il quartiere delle Albere o le spianate di terra battuta a sud della città.
Temo che la proposta sia la soluzione scelta dalla maggioranza per evitare che le comunità e i quartieri cittadini possano esprimersi sul dettaglio dei progetti che oggi la magistratura ha bloccato per gravi irregolarità.

Per tali ragioni Rifondazione Comunista esprime il suo voto contrario.

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