aderisce alla FEDERAZIONE DELLA SINISTRA

03/12/11

Alle lavoratrici ed ai lavoratori della Luxottica.

Il welfare aziendale conviene davvero ai lavoratori ???
Con queste poche righe, che sicuramente non risolveranno dubbi e perplessità Vi invitiamo ad una riflessione attenta su alcune scelte che in questi anni sono state introdotte dalla contrattazione aziendale, senza per questo, voler fare di ogni erba un fascio e come si dice buttare il bambino con l'acqua sporca.
Per questo ci permettiamo proporvi tre considerazioni rispetto alle tante che saranno affrontate nell'assemblea pubblica che intendiamo tenere a Rovereto
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Martedì 6 dicembre 2011 ad ore 20,30
presso l’Auditorium del Brione in via S. Pellico a Rovereto
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La prima riguarda la previdenza e la sanità integrativa:
E' solo una coincidenza che nel 2010 il governo abbia fatto una pesante riforma delle pensioni senza la protesta di Cgil, Cisl e Uil?
O che oggi si parli di pensioni a 67 anni come una scelta normale?
E' solo coincidenza il fatto che dopo aver introdotto la previdenza complementare i giovani andranno in pensione più tardi, con più anni di contributi ma con una pensione più bassa rispetto a chi va in pensione adesso?
E’ coincidenza che si siano accettati i ticket sanitari (50 € e 70€) senza nessuna protesta?
No, è il risultato di una cultura, anche sindacale, che punta alle soluzioni individuali e private anziché lottare per una pensione pubblica
Nello stesso modo la sanità integrativa è parte integrante di un sistema che lega il lavoratore a doppio filo con l'azienda. Infatti in questo modo se il lavoratore perde il lavoro perde tutto, non solo il salario ma anche la sanità, la pensione e tutte le forme di integrazione (scuola, sanità, ecc.) esponendolo ad ogni ricatto aziendale pur di garantirsi l'assistenza sanitaria per se e per la sua famiglia.
Per questo noi restiamo contrari ad un sistema sociale privato e lottiamo per un welfare pubblico, universale e gratuito per tutti, occupati, disoccupati, giovani e anziani, migranti e autoctoni.
La seconda considerazione riguarda la distribuzione delle azioni.
Queste scelte unilaterali della Luxottica dimostrano che se il salario non viene rivendicato dai sindacati sarà lo stesso datore di lavoro a destinarne una parte, con le sue logiche, ai lavoratori. Sembra assurdo ma le modalità di erogazione del salario non sono marginali ma sostanziali per quanto riguarda il reddito, il salario e i diritti del mondo del lavoro.
Infatti, le aziende spingono per separare sempre più il salario dalla prestazione lavorativa spostandolo verso forme di assistenza alla famiglia o alla persona e quindi definire un sistema nel quale la retribuzione complessiva non dipende dalla tua professionalità ma dalla tua condizione sociale.
Un meccanismo perverso che rende il lavoratore complice nella “guerra dei mercati globali” in piena sintonia con la filosofia di Marchionne.
La terza considerazione riguarda il “buono spesa”:
Noi riteniamo che la contrattazione dei cosiddetti “buoni spesa” rischia di portarci, contratto dopo contratto, alla contrattazione della tessera del pane di infausta memoria, minare il sistema pensionistico e coprire “culturalmente” le politiche di elusione fiscale delle aziende.
Infatti se su queste quote il lavoratore “non paga l’Irpef e i contributi sociali” dobbiamo sapere che con il sistema contributivo i contributi che maggiormente contribuiscono alla pensione sono quelli versati nei primi anni di lavoro.
Dal punto di vista generale questi accordi contribuiscono ad affossare l’attuale stato sociale in essere che, nonostante grosse deficienze, è comunque universale rispetto ad un sistema di welfare privato, costoso e accessibile solo a quanti hanno un reddito elevato.
Partito della Rifondazione Comunista del Trentino
Alternativa per i beni comuni

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